Patto dei Sindaci – PAESC

Il Patto dei Sindaci è un movimento globale, lanciato e sostenuto dall'Unione europea

Patto dei Sindaci – PAESC
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il patto

Il Patto dei Sindaci è un movimento globale, lanciato e sostenuto dall'Unione europea, attraverso il quale gli enti locali si impegnano a favore dell'energia sostenibile, per ridurre le emissioni di CO2, aumentando il livello di efficienza energetica e la produzione di energia da fonte rinnovabile.

L' Unione dei Comuni Valli e Delizie con Delibera di Consiglio di Unione n. 9 del 11.07.2013, ha formalizzato l'adesione al Patto dei Sindaci, che ha portato alla redazione di un unico Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES), successivamente approvato con Delibera di Consiglio di Unione n. 19 del 15.06.2015.

In seguito a questo primo passo compiuto attraverso il PAES, è stato deciso di proseguire il cammino e affrontare una sfida ancora più complessa.
Con Delibera di Consiglio di Unione n. 18 del 09.04.2019 l'Unione dei Comuni Valli e Delizie aderisce al Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia e si impegna a raggiungere gli obiettivi al 2030 previsti dal nuovo patto tramite la redazione e l'approvazione del PAESC (Piano di Azione per l'Energia Sostenibile ed il Clima).

A dicembre 2022 si è provveduto alla pubblicazione delle attività promulgative poste in atto a seguito dell'attuazione del PAES e dell'approvazione del PAESC.

Inoltre il Patto dei Sindaci prevede una serie di  appuntamenti con cadenza biennale per il monitoraggio del Piano stesso.

In particolare, sono previste due tipologie distinte di monitoraggio:

Monitoraggio light: Dopo due anni dall'approvazione del PAESC (2023), l'Unione deve effettuare un monitoraggio di tipo qualitativo nel quale vengono riportati gli stati di avanzamento delle singole azioni.
- Monitoraggio light 2023

Monitoraggio con IME: Dopo quattro anni dall'approvazione del PAESC (2025), l'Unione deve
effettuare un monitoraggio di tipo qualitativo e quantitativo nel quale, oltre a verificare lo stato di avanzamento delle azioni come nel caso precedente è necessario anche aggiornare l'inventario delle emissioni.
Questa metodologia si ripete anche nei bienni successivi fino al 2030

Ultimo aggiornamento: 11/07/2024, 12:26

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